Progetto destinato ai detenuti della casa circondariale di ariano irpino
L’ora di luce si rivolge ai detenuti della Casa Circondariale di Ariano Irpino con l’intento di far affiorare la realtà carceraria vista dall’interno, con gli occhi del recluso; al contempo, vuole dar vita concreta all’idea che una pena efficace non può che basarsi sulla socializzazione. Ecco perché il progetto va oltre il semplice corso, è inteso come un momento di condivisione in cui la fotografia diventa un pretesto per raccontarsi, finanche un percorso formativo e creativo. I detenuti passano da osservati ad osservatori; ogni gesto quotidiano, ogni situazione anche la più abituale apparirà agli allievi, attraverso l’obiettivo, in modo completamente diverso: la routine, gli oggetti quotidiani, spesso non percepiti, acquisteranno attraverso l’occhio della fotocamera differente profondità.
Il carcere visto non come mura grigie, come porzione di intonaco tra una branda e l’altra, ma come occasione di “evasione” (ci si passi l’ossimoro) culturale, artistica e umana. Infatti, dal punto di vista ontologico la pratica della fotografia all’interno di un luogo di restrizione non è molto differente da quella mondana: un mezzo per esprimersi e raccontare dei momenti, dei frammenti del proprio mondo e della propria vita, filtrati dalla sensibilità personale.
Fotografi partecipanti al progetto:
Annibale Sepe
Federico Iadarola
Luca Lombardi
Progetto a cura di Simona Spinazzola
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